IF A TREE COULD TALK di LORENA PIZZI

 Eccomi qui! Un piccolo alberello alto più o meno un metro... 

Da grande diventerò un grandissimo albero, con un tronco e una chioma che farà invidia anche agli alberi in quei giardinetti nelle villette di quei ricconi in paese, anche se non avró mai la possibilità di vincere una competizione contro di loro. Ma non mi faccio scoraggiare e continuo a crescere, e crescere, e crescere.

Vicino a me c'è un altro alberello, è più grande di me, molto più grande, ma non abbastanza per farmi intimorire. Intravedo piccoli segni sul suo tronco...

"Hei chi sono H e L?" Chiesi ma non mi rispose, allora alzai la voce perché forse non riusciva a sentirmi. 

"Hei amico! Sto parlando con te." 

"Lo so" rispose secco. 

Quell'alberello non mi piace affatto.

"Tu non mi piaci" gli dissi ma anche questa volta non ricevetti risposta. 

"Hei tu! Io ti ho fatto una domanda"

"So anche questo"  

"E perché non mi rispondi?" piagnucolai in risposta. 

"Sono le iniziali di due ragazzi, venuti qui qualche tempo fa. Mi sembra si chiamino Harry e Louis. Sai, molte coppiette innamorate lo fanno, si promettono amore eterno e sigillano la loro promessa incidendo le loro iniziali su in tronco, come queste qui: H+L"

mi informò. Non sembrava arrabbiato per quel marchio  che avevano fatto i due ragazzini, anzi sembrava contento. 

"hei ne voglio anche io uno sul mio tronco" 

"Non puoi" mi fermò prima che io potessi continuare la frase. Vi ho già detto che questo qui non mi piace? Beh se non l'ho fatto allora... LUI NON MI PIACE"

"E sentiamo perché io non posso e tu sì?" 

"Il tuo tronco è ancora piccolo" 

"Staremo a vedere" fu tutto quello che riuscii a dire.

Passarono giorni e notti, mesi e anche anni. Ero finalmente cresciuto. Sì! ce l'avevo fatta. E ora potevo fare invidia anche al mio amico, perché da quel giorno tutto cambiò.

Eravamo diventati amici per la pelle o meglio per la corteccia. 

Era una sera d'estate come le altre, il venticello caldo che soffia tra la chioma, la luna che brilla in cielo a illuminare il posto e le stelle che l'aiutano. Tutto era così meraviglioso, fino a quanto non sentissimo delle voci. 


"Hei e ora chi sono questi due?" Chiesi al mio amico vicino a me. 

"Spero non siano venuti qui per fare la pipì, non ho più niente da lanciare" mi rispose. 

Ricordo la prima volta che qualcuno venne a fare la pipì sopra al mio tronco. Era una giornata di maggio. Fuori il sole splendeva come non mai, gli uccellini cantavano in armonia e tutto sembrava così perfetto. fino a quando non arrivò un ragazzino, saltellando, per non farsela addosso e poi accadde, la fece lì, sul mio tronco e potei sentire il mio amico ridere di me ma subito dopo lanciò al ragazzo uno dei suoi frutti. 

"Hei chi diavolo è stato?" Imprecò il ragazzo ma prima di ricevere risposte fuggì.

 

Tornando a noi, i due ragazzi si avvicinarono sempre di più trovandosi e poco più di un metro da me: 

"Hei ti va se ci fermiamo a vedere le stelle?" Disse Louis ad Harry. 

Erano i ragazzi che incisero le loro iniziali sul mio amico. 

"Certo Lou. Dai sediamoci li" dissi indicandomi. 

Speravo succedesse un giorno, e quel giorno era arrivato. Si sederono alla base del mio tronco, spalla a spalla...

"Hei amico guarda qui!" Dissi rivolgendomi al mio amico 

"Oh ma è magnifico"

Mentre parlavo con il mio amico potei sentire Harry dire qualcosa alla sua ragazza. 

"La luna lo sa!" Disse ammirando la luna, ma rivolgendosi al ragazzo. 

"Di cosa stai parlando" 

Un sorriso enorme tira le labbra di Harry, e poi si avvicina, la sua mano viaggia lungo il volto di Louis, gli avvolge la guancia. 

"La luna lo sa che ci amiamo" 

Al quel punto mi bloccai. Si stavamo dichiarando amore eterno come anni fa. Un amore puro e piacevole. 

"Hei! hei! hei!" Chiamai il mio amico.

"Cosa?" Il suo tono era sorpreso.

"Stanno per incidere le loro iniziali sul mio tronco"  a quel punto non riuscii più a trattenermi e feci cadere delle foglie sulle loro teste. 

Louis alzò gli occhi su di me per poi sorridere al ragazzo prendendolo per mano. 

"Haz andiamo?" Aveva un sorriso a 32 denti. 

"Certo Lou andiamo" 

E se ne andarono lasciando il loro sigillo d'amore proprio lì sul mio tronco.








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