VERSICOLI...QUASI ECOLOGICI


A cura di NOEMI TORTORELLA:

La poesia dal titolo Versicoli quasi ecologici è stata composta da Giorgio Caproni e pubblicata nel 1973.
Gli anni 70’, in particolare, furono segnati da una profonda crisi energetica ed economica in tutta Italia, portando continui ripensamenti sullo sviluppo industriale e tecnologico. 
Per questo, Caproni attraverso il linguaggio della poesia, con lo scopo di sensibilizzare e di comunicare l’importanza di un comportamento rispettoso nei confronti della Terra,  evidenzia come la presenza dell’uomo sul pianeta sia distruttiva e come esso sia capace di alterare un intero ecosistema per scopi commerciali; 

Tutto il testo è dominato da un elenco di elementi naturalistici e animalistici descritti secondo l’intervento minaccioso dell’essere umano, disprezzato anche dall’autore stesso, ritenuto troppo superficiale ed egoista. Il testo non rispetta alcuna forma metrica; è infatti composto da 18 versi liberi , poiché troviamo una leggera presenza di rime come -vento e -lamento, non raggruppati in strofe. 

Il poeta definisce i suoi stessi versi dei versicoli, perché in realtà si tratta di versi che parlano all'uomo con un messaggio di forte valenza, non sono i versi aulici della tradizione. 

L' allitterazione, determinata dalla ripetizione del suono -nt come nelle parole lamento, lamantino e canto, accentua il cambiamento del lamantino che canta, ma dopo la mano dell’uomo, comincia invece a lamentarsi. L’autore lascia un importante riflessione: ciò che fino ad ora ha compiuto l’uomo non andrà solo a discapito della natura, ma anche delle generazioni future a cui lasceremo un “mondo guasto”, danneggiato.




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