FIORI DI PAROLE di Giada Salvatore

Cosa sono le parole, se non il respiro dell’anima? I sospiri e gli affanni dell’animo, la scintilla che nasce nella nostra psiche e graffia, strappa ed urla per uscire allo scoperto. Bruciano, bruciano la gola e lo spirito quando tentiamo di ingoiare, di mandare giù le amare e dolorose parole che reggono le sorti del nostro destino. E poi, il coraggio, l’ardore e il fuoco che sono in noi prendono il sopravvento, e le parole diventano concrete, tangibili, come una soffice nuvola che finalmente diventaPP afferrabile. Ma la concretezza non è sinonimo di durabilità, perché le parole sono come magnifici fiori in un campo incontaminato: a volte vengono colti, altre volte sono abbandonati a sé stessi, destinati ad appassire e ad essere cancellati. Tuttavia nulla è vano, poiché i fiori tornano a Madre Natura come le parole ai nostri cuori, dove troveranno riparo e dimora per l’eternità.


Giada Salvatore, classe I A, Liceo classico.

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